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Tecnologia quantistica e crittografia

Tecnologia quantistica e crittografia

L’ultima innovazione in campo scientifico sembra essere la tecnologia quantistica. Sono stati creati computer quantistici. Questi sono capaci sia di portare incredibili migliorie, ma anche di essere un serio rischio. Per affrontare questo rischio, sono già nelle fasi finali della standardizzazione nuovi algoritmi post-quantici. Questi possono essere facilmente aggiunti alle apparecchiature e ai protocolli esistenti. Ma pongono seri problemi alla crittografia classica. In questo articolo esploreremo l’argomento, cercando di sviscerarlo.

Tecnologia quantistica: cos’è?

La tecnologia quantistica funziona utilizzando i principi della meccanica quantistica (la fisica delle particelle subatomiche). Queste nuove teorie fisiche hanno portato una rivoluzione nel modo in cui percepiamo tutti i processi. Entanglement quantistico, sovrapposizione dei quanti, e così via, sono termini entrati a far parte della discussione scientifica. Sì, lo sappiamo, queste definizioni sembrano difficilissime.

Ma in verità vediamo i risultati della tecnologia quantistica ogni giorno. Basti pensare che lo stesso smartphone funziona così. I semiconduttori del dispositivo sfruttano la fisica quantistica per funzionare.

Ma questa tecnologia mette a rischio la nostra sicurezza?

I computer quantistici minano la nostra sicurezza?

I computer quantistici sono molto più lenti dei normali computer nel risolvere problemi “normali”. Di conseguenza, non sono super computer generici, ma piuttosto potenziali macchine speciali per simulazioni fisiche. Risolvono algoritmi molto difficili, per dirla in parole povere.

I vantaggi competitivi dell’informatica quantistica, inoltre, potrebbero deteriorare le relazioni internazionali. Questo porrebbe grossi rischi geopolitici. L’accesso alla tecnologia per alcuni paesi e la “povertà quantistica” di altri rappresenta una sfida.

Ma il rischio più grande è quello legato alla crittografia. Infatti, se la tecnologia dei quanti andasse a minare questa, non saremmo più in grado di garantire agli utenti “normali” l’integrità, privacy e accesso dei dati.

Crittografia e tecnologia quantistica

La crittografia è il processo di conversione del testo normale in testo codificato in modo che solo chi ha la “chiave” giusta possa leggere i dati. Un alleato per la protezione delle informazioni critiche, in poche parole.

I primi segni di una seria sfida quantistica alla crittografia moderna sono emersi nel 1994. Quell’anno il matematico Peter Shor ha dimostrato che i computer quantistici possono portare a termine calcoli ben più complessi dei computer ordinari. Sfortunatamente, ha anche dimostrato che se si possono costruire computer quantistici sufficientemente grandi e robusti, la crittografia classica verrà violata.

Crittografia quantistica

La crittografia quantistica, per estensione, utilizza i principi della meccanica quantistica per crittografare i dati e trasmetterli in maniera inviolabile.

L’utilizzo della crittografia quantistica diventa di estrema importanza se associata all’avvento del 5G. L’infrastruttura critica moderna 5G è implementata con la crittografia. Questa preserva la riservatezza, la protezione dell’integrità e l’autenticazione su molti dei livelli logici del dispositivo e del software.

Sebbene la crittografia quantistica sia un interessante argomento di ricerca accademica, le sue applicazioni pratiche di sicurezza sono ancora incerte.

Quindi? La tecnologia quantistica è un bene o un male per la crittografia?

Anche se non ci aspettiamo che nel futuro imminente che computer quantistici attacchino la crittografia, la ricerca per la sicurezza è incoraggiata.  I fornitori di servizi di comunicazione dovrebbero iniziare a pianificare il processo di migrazione alla crittografia post-quantistica.

Infatti, si sta lavorando su nuovi algoritmi post-quantici e protocolli aggiornati che possono essere facilmente aggiunti ad apparecchiature e interfacce esistenti. Questi algoritmi saranno disponibili nei prossimi due anni per aiutare il settore a mitigare potenziali minacce future contro infrastrutture e servizi mobili.