
Secondo un’analisi realizzata da Abi Research gli investimenti messi in campo non sono sufficienti per mettere in sicurezza le nostre Smart City. Gli innumerevoli oggetti e dispositivi connessi all’interno delle città rappresentano una sfida alla cyber-security.
Le Smart City
Le città del mondo si stanno anno dopo anno evolvendo in Smart City. Questo termine sta a descrivere la forte innovazione delle tecnologie utilizzate all’interno del tessuto cittadino, che integra al suo interno sempre più dispositivi connessi.
Case, automobili, locali pubblici, tutto sta diventando parte di una rete di connessione conosciuta come “Internet delle Cose” (IoT). Questa rivoluzione porta sicuramente con sé dei miglioramenti mai visti prima nella qualità della vita. Basti pensare ai trasporti intelligenti, capaci di accedere a una rete di dati interconnessi dalla posizione GPS agli aggiornamenti meteo e del traffico. O ancora a tutti i vantaggi che il mondo smart ha portato alla sicurezza pubblica, ai sistemi di soccorso e al controllo delle emergenze.
La cyber-security ai tempi delle Smart City
Ma perché le Smart City siano davvero solo fonte di benefici bisogna che siano regolate da delle precise regole.
Ci sono infatti due importanti sfide dalle quali le Smart City non possono astenersi: quella della sicurezza e quella della privacy.
L’accesso illegale ai dati condivisi dai cittadini o sensibili al buon funzionamento delle città rappresenta un forte pericolo. Inoltre, poiché si condividono sempre più facilmente i dati sulla posizione e le attività delle persone, la privacy rappresenta un punto debole se non protetta adeguatamente.
Per fare un esempio pratico, possiamo figurare uno scenario realistico all’interno del quale i dati sulla posizione rappresentano un problema di sicurezza fondamentale: molte persone impostano l’indirizzo di partenza GPS dalle proprie case.
L’accesso a questa informazione, unitamente all’hackeraggio della posizione dell’automobile, potrebbe facilitare i malintenzionati nel comprendere la presenza o meno della vittima nell’abitazione.
L’implementazione di un piano di cyber-security per le Smart City e tutti i suoi dispositivi è quindi essenziale anche nella vita di tutti i giorni.
I numeri per la security delle Smart City
Secondo lo studio saranno circa 1,3 miliardi i dispositivi smart – e quindi connessi – all’interno delle città. Dalle telecamere di sorveglianza, ai sensori per la qualità delle acque e dell’aria, fino anche ai più tecnologici lampioni intelligenti, le città diventano sempre più luoghi anche digitali.
A ciò si unisce la sfida della cyber-security, che comporta ampie spese per mantenere al sicuro le Smart City. Le più grandi città del mondo dovranno quindi investire miliardi di euro nelle proprie infrastrutture.
Circa 120 miliardi di euro necessari da qui al 2024, il cui 44% dovrà essere destinato alla protezione dei dati sensibili per i settori della sanità, sicurezza pubblica, trasporti, acqua, rifiuti e energia.
La spesa che invece era stata prevista ammonta a 53,1 miliardi di euro, e non è per niente sufficiente.
Non abbastanza investimenti nella sicurezza delle Smart City
La mancanza degli investimenti necessari potrebbe mettere a repentaglio non solo l’efficienza delle città intelligenti, ma anche la sostenibilità delle spese future.
Questo perché la sicurezza dovrebbe essere parte integrante della progettazione iniziale per essere ottimizzata al meglio all’interno delle Smart City.
C’è un dato essenziale da prendere in considerazione: le reti all’interno delle città – come quelle di sorveglianza, dei servizi sanitari e più in generale dei settori pubblici – si intrecciano fra loro, scambiandosi dati, ma possedendo spesso livelli di sicurezza inadeguati. La violazione di dati importantissimi e gli attacchi informatici sono punti deboli che non è possibile lasciare scoperti.
Per gli oggetti intelligenti delle Smart City le connessioni di rete ad ampio raggio saliranno a circa 1,3 miliardi entro il 2024. La cifra è impressionante, se si conta che oggi ammontano a soli 696 milioni. Ma il dato preoccupante è un altro: solo la metà di questi utilizzeranno reti appropriatamente difese dai cyber-attacchi.
Il futuro delle Smart City
I benefici che le Smart City apportano alla nostra vita sono teoricamente di gran lunga più massicci dei rischi. Ma ciò accade solo quando si decide di implementare uno studio di sicurezza reale, che sorvoli questioni di mercato e abbatta le negligenze.
Le Smart City hanno moltissimo da offrirci, e proprio per questo motivo che è necessario un dibattito serio e “intelligente” sul loro futuro.