
Il G7 prevede di stanziare 600 miliardi di dollari entro il 2027 come fondi tecnologia. Tanti i campi di crescita, tra cui il 5G e la cybersecurity. Una spinta verso il futuro, per creare una società digitale all’avanguardia e sicura. Ma anche sensibilità ecologica, con uno sguardo verso le nuove tecnologie per placare l’emergenza climatica. Leggi l’articolo per saperne di più.
Il G7 e i fondi per le infrastrutture digitali
Sono 600 i miliardi che si prevede saranno stanziati entro il 2027 nei campi del digitale. 300 di questi arriveranno dall’Unione Europea, 200 invece dagli Stati Uniti.
I temi caldi sono quelli di 5G, cybersecurity, ma anche transizione energetica e la formazione di una partnership per le infrastrutture globali.
Si chiama infatti proprio Partnership for Global Infastructure (PGII), l’agenda lanciata al G7 da Biden e molti altri leader mondiali. Ma di cosa si tratta?
La Partnership for Global Infrastructure presentata al G7
Durante il G7 tenutosi a Garmisch-Partenkirchen in Baviera, si è discusso di importanti fondi da stanziare entro il 2027 per le infrastrutture globali.
La creazione di una partnership dedita ai temi di cybersecurity, 5G, supply chain resilienti, ma anche monitoraggio ambientale, è stata la risposta a un’iniziativa del governo cinese. La cosidetta Belt and Road Initiative, una strategia di sviluppo dell’infrastruttura globale adottata nel 2013 da Pechino per investire in circa 70 paesi.
Iniziativa concorrenziale, poiché con lo scopo di assumere una leadership negli affari globali con ogni paese firmatario. Si è parlato di Nuova Via della Seta, ma l’opinione è divisa. Chi loda l’iniziativa per il potenziale di crescita globale a sé legato, chi la critica addirittura per violazione dei diritti umani e dell’impatto ambientale.
La risposta di Biden, ma anche della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, è arrivata con la PGII.
I soldi stanziati dal G7
Centinaia di miliardi di dollari, stanziati per creare delle infrastrutture in tutto il mondo che siano innovative, di qualità, resilienti e sostenibili. Un progetto che conta di cambiare lo stile di vita delle persone, secondo Washington.
300 miliardi di dollari saranno stanziati dalla comunità europea, 200 dagli Stati Uniti. Il messaggio è quello di una collaborazione tra democrazie, per delineare un percorso futuro per un mondo migliore. Secondo la von der Leyen, questo progetto delineerà “il potere della finanza per lo sviluppo quando riflette valori democratici, ovvero trasparenza, inclusione e sostenibilità.”
Una spinta non solo per le democrazie, ma anche per i settori privati, così smossi in attività.
Quali sono i temi principali della Partnership?
Dai documenti relativi all’iniziativa rilasciati da Biden, si possono tracciare importanti temi prioritari.
Prima di tutto lo sviluppo e applicazione di infrastrutture ICT, mossa chiave per creare società digitali aperte. Per infastruttura ICT (Information and Communication Technologies) si intende l’insieme di tutte le tecnologie impiegate nei sistemi integrati di telecomunicazione. Lo strumento, insomma, per creare, conservare e far viaggiare informazioni. La base del nostro mondo moderno.
Altro tema è stato quello del 5G e del 6G, per sviluppare un’idea di rete aperta, sicura, interoperabile.
Sicuramente, però, il tema più importante è quello dell’ambiente. Energia green, materie prime rinnovabili, tecnologie con basse emissioni. Un’innovazione che abbia, quindi, un effetto benefico sull’importante crisi ambientale che stiamo vivendo.